PAPA CELESTINO V: PATRONO DI ISERNIA?

Chi è il patrono della città di Isernia?

Non è tutto oro quello che luccica!

L’ isernino Ciarlani, arciprete della cattedrale di Isernia, scrisse (1) (1640-44) che il patrono della città di Isernia era san Nicandro e san Marciano

… , si congettura ancora dall’ antica protezione, che questi gloriosi Martiri han sempre tenuto, e tengono d’Isernia, e di Venafro, nelle quali da tempo antichissimo essi soli sono stati tenuti per padroni, e protettori, e come tali in somma venerazione avuti, per riposar in quelle le loro sacralissime ossa, e reliquie.

   Fu sì famoso il lor martirio che non solo furono presi per protettori da Venafro, Isernia, ed Atino, e li furono erette Chiese in Roma, in Napoli, ed in queste parti; ma i Greci ancora ne celebrano la festa, ed è stata fabbricata una Terra sotto il nome di S. Nicandro in Puglia.

Lo storico Masciotta, la cui opera fu redatta prima degli anni 1915-16 (2), scrisse:

   I patroni comunali (di Isernia) sono i SS. Nicandro, Marciano, e Daria, la cui festa ricorre annualmente il 17 giugno. Compatroni sono S. Pier Celestino, e i SS. Cosma e Damiano, le cui feste vengono rispettivamente celebrate il 19 maggio e il 27 settembre. 

   La questione, ne ignoro i motivi, tornò agli onori della cronaca:

   Secondo l’autorità ecclesiastica. << Isernia, il Patrono è San Nicandro >>.

   Lo scorso mese di maggio, la “Biblioteca Apostolica” e il “Pontificio Comitato di Scienze Storiche” della Città del Vaticano in Roma hanno fatto pervenire una nota nella quale si danno notizie in merito al patrono di Isernia.

   Questi i contenuti della nota: << In accoglimento della Supplica avanzata dalla libera unione di studi agiografici, sotto il titolo di “Unione laicale Santissima Vergine Ausiliatrice”, va fatto manifesto che, in via non contingente, San Pietro Celestino Papa (Celestinus V Pontifex) è semplicemente compatrono secondario della Città dell’Isernia in Molise. Il principale (primis est) è San Nicandro, martire del sec. IV, protector della medesima Città e della Diocesi. Ne fanno nitida fede Atti Sinodali nonché episcopali Acta Pastoralis; vieppiù il “Decretum Pii”, il “Museo Italico” di Mabillon, la “Epistola ad Ecclesiam Aesemiensem e la coeva “Epistola Pastoralis ad clerum et populum” del vescovo Lodovico Cigni. Gli ecclesiastici di quella civitas ne hanno reso ulteriore confermazione in epoche diverse: nelle “Memorie historiche del Sannio” di Gio. Vincenzo Ciarlanti (Ciarlante) e nella “Storia di Isernia” di Antonio Mattei. (3) 

   L’articolo, che non era firmato, concludeva con un commento:

   Pur riconoscendo l’alta competenza e l’autorità del Pontificio Comitato, nel prendere atto di tale comunicazione si evidenzia che il nuovo Statuto della Città di Isernia, recentemente adottato dal Consiglio Comunale, sancisce all’art. 1, comma 3, che: << Patrono della città di Isernia è San Pietro Celestino, la cui festività religiosa e civile è fissata per il giorno 19 maggio >>.

   Capito?

   In barba alla riconosciuta alta competenza e l’autorità del Pontificio Comitato, è stato il Consiglio Comunale della città a sancire la scelta del patrono, a dispetto della storia e della vera tradizione.

Oreste Gentile.


[1] G. V. Ciarlanti, o. c., vol. III, pag. 5 e segg..

[2] G. Masciotta, Il Molise, 1952, ristampa tipografia Lampo 1982, vol. III, pag. 220.

[3] in Nuovo Molise del 11. 06. 2004, Cronaca di Isernia.

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